Pinacoteca Comunale

Il Palazzo è stato costruito intorno al 1780 come seminario vescovile ed acquistato dal Comune nel 1976, ospita al primo piano la Pinacoteca, al piano rialzato la Biblioteca e a quello seminterrato il Museo Comunale e l’aula didattica. La pinacoteca, istituita nel 1985, conserva opere di soggetto religioso, rilievi e incisioni in pietra altomedievali, ceramiche e maioliche medioevali e rinascimentali provenienti dal territorio cingolano, statue lignee policrome del sec. XVI, stemmi gentilizi. La sezione contemporanea ospita un considerevole numero di tele del pittore Donatello Stefanucci (Cingoli 1896 – Fano 1987). Coinvolto in gioventù nelle correnti di gusto della scuola romana, tornato a Cingoli si volse ben presto a ritrarre aspetti della città e del tipico paesaggio natale restando sempre legato all’impressionismo tardo ottocentesco. Paesaggista insigne, una sua tela fu acquistata da re Vittorio Emanuele III. Si conservano inoltre la produzione grafica dell’architetto cingolano Cesare Emidio Bernardi, attivo soprattutto a Roma tra il 1937 e il 1984, e le produzioni fotografiche, con i relativi apparecchi e strumenti di laboratorio, dei primi fotografi cingolani.

Palazzo Comunale

La base della torre campanaria e quella del fabbricato coperto dal prospetto cinquecentesco, risalgono presumibilmente al XII sec.. L’orologio pubblico è del 1482, mentre il prospetto poggiante su otto pilastri è del 1530. Al piano terra dell’edificio ha sede il Museo archeologico Statale che conserva numerosi reperti.

Palazzo Castiglioni

Da alcuni anni aperto al pubblico dai Marchesi Castiglioni, l’antico Palazzo, è un esempio di Casa-Museo, dove sono conservati gli arredi e gli oggetti personali di Francesco Saverio Castiglioni, nato a Cingoli nel 1761 e passato alla storia come papa Pio VIII. Il Palazzo, eretto alla fine del 1760, è costituito da due precedenti dimore le cui strutture originarie, per quanto unite, restano distinte formando due unità abitative con due portoni d’ingresso gemelli. L’interno è articolato con falsi piani, scale, dislivelli, cortili. Di particolare interesse il Ritratto di Pio VIII, realizzato a figura intera da Vincenzo Camuccini (1771/1844); il busto di marmo del pontefice; una Portantina del ‘600; la Cappella, dove si conservano suppellettili sacre ed arredi liturgici; il Salone della Musica il cui soffitto, unico esempio nelle Marche, è formato da nove cupole ottagonali, tutte finemente decorate a grottesche, così realizzate per consentire un’acustica perfetta; la Camera del Papa; la Biblioteca, originariamente collocata in un’altra ala del Palazzo, dove è conservata soltanto una minima parte dei volumi collezionati dal pontefice: il fondo più importante, (più di diciassettemila volumi), costituisce oggi una delle raccolte più prestigiose della Biblioteca Mozzi-Borgetti di Macerata. La facciata è stata notevolmente rimaneggiata dopo il 1852 e successivamente, all’inizio del secolo, per iniziativa di Filippo Castiglioni che vi aggiunse il balcone con ringhiera in ferro battuto. La visita si conclude nella Sala delle esposizioni dove nel 1992 è stata allestita la mostra “Papa Castiglioni”:suoi ricordi a Cingoli”.

Museo della Motocarrozzetta e del Sidecar

Unico al mondo, custodisce scooter, motociclette e sidecar, dai primi modelli d’inizio secolo a quelli più recenti. Pezzi utilizzati nelle due guerrre mondiali o appartenuti a personaggi importanti.

Museo Archeologico Statale

Il Museo archeologico statale è allestito nel pianterreno e nel seminterrato del palazzo comunale. Conserva preziosi reperti preistorici (Paleolitico, Neolitico ed età del Ferro) e di età ellenistico-romana, provenienti da scavi effettuati nella zona. Da comunale divenuto statale nel 1992, il museo conserva notevoli raccolte del Paleolitico e del Neo-eneolitico, che colpiscono per l’ abbondanza e la qualità dei manufatti. Pugnali e asce in bronzo, zappe di corno di cervo e altri reperti provenienti dagli scavi di fonte Marcosa testimoniano la vitalità delle popolazioni della media età del bronzo vissute sulle rive del fiume Musone. Recentemente (1997) è stata aperta, con una nuova sistemazione e nuovi reperti, anche la sezione ellenistico-romana. Vi sono esposti i materiali provenienti da Cingulum e dal territorio che sulla città romana, arricchita di edifici pubblici da Tito Labieno, gravitava in antico. Vi sono conservati frammenti di statue o di decorazioni architettoniche, e i resti frammentari dei piatti e dei manufatti più vari che si usavano a Cingoli circa 2000 anni fa. Particolarmente significativi i materiali che provengono dall’area dell’attuale San Vittore, dove in epoca romana sorgeva un centro urbano di una certa importanza, sviluppatosi in relazione a un’area santuariale frequentata già nell’Età del Ferro.

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